Conoscere la Storia per conquistare il futuro sostenibile

Tra le botteghe d’arte e le locande: scopri il triangolo piemontese

Il nostro progetto

Questo è uno dei mille luoghi dove si incontrano l’architettura, l’arte e la natura, per esprimere cultura e l’arte del vivere insieme. Il progetto aspira al rilancio di un micro-territorio rurale, ricucendo i 3 borghi con il riuso della linea ferrata abbandonata, lo sviluppo della mobilità dolce, la creazione di nuovi spazi per l’informazione, la cultura, l’arte. Una connessione che ripone al centro il capitale enogastronomico di questa regione.

Vaso Ceramico

€89.99

Tappeto Tessuto

€129.99

Ciondolo Artigianale

€59.99

Accessori

€79.99

Gioiello Unico

€49.99

Vaso Ceramico

€89.99

Accessori

€79.99

Tappeto Tessuto

€129.99

La nostra storia, la nostra idea

L’iniziativa proposta prevede il riuso dell’ex Casetta del Ferroviere sia come struttura ricettiva che per il recupero dell’area su cui sorge e sulla quale correva anche il tracciato della ferrovia che univa i borghi piemontesi.

Cenni storici

Il clima di fermento che coinvolge tutta la penisola nel XIX secolo con la costruzione di infrastrutture ferroviarie, interessa da vicino anche il territorio piemontese. È la seconda metà dell’Ottocento quando si pongono le basi della ferrovia che doveva unire la città ….. Tra alterne vicende (cambi di gestione, interruzioni dovute alla prima Guerra Mondiale, modifiche successive al progetto), le città di Alba e Asti furono unite da binari che percorrono due linee ferroviarie distinte: il tratto da Alba verso Castagnole delle Lanze fa parte della ferrovia Cavallermaggiore – Cantalupo – Alessandria realizzata tra il 1862 e il 1865, mentre il tratto da Castagnole delle Lanze verso Asti fa parte della ferrovia Castagnole delle Lanze – Asti – Mortara realizzata tra il 1865 e il 1870.
La ferrovia Asti-Alba rimase in esercizio, con periodi di discontinuità, fino al 2010- 2012, quando il servizio venne sospeso in entrambe le direzioni a seguito di alcuni cedimenti strutturali dovuti a frane.

Nel 2018 un treno storico collegò, per la prima volta dopo otto anni, Asti, Castagnole delle Lanze e Nizza Monferrato. Successivamente, grazie all’intervento della Fondazione FS, si procedette al ripristino del tratto Alba –
Neive della linea Alessandria – Cavallermaggiore, sospeso dal 2010.

Nel novembre del 2021 un treno storico straordinario inaugurò la riapertura anche di questo tratto che, insieme agli altri già recuperati, venne inserito nel progetto “Binari senza tempo” della Fondazione Ferrovie dello Stato Italiane. Un importante intervento di riqualificazione turistica che sensibilizzò sulla necessità di riaprire anche il servizio viaggiatori: grazie all’intervento della politica sollecitato dalle associazioni del territorio, la ferrovia è stata pienamente riattivata quest’anno dal giorno 11 settembre 2023.

Oggi il treno, vissuto da sempre non solo come un importantissimo mezzo di trasporto, ma anche come un servizio essenziale per connettere persone, industrie, paesi continua a rappresentare un mezzo di trasporto sostenibile “alternativo” alle reti stradali soprattutto per l’impatto ambientale della circolazione dei “mezzi pesanti”.

Su questo percorso oggi si trovano diverse stazioni, sono tutti edifici semplici a volte abbandonati per la progressiva dismissione della linea. Dall’ultima corsa i tratti della strada ferrata non sono stati rimossi ma gli edifici cadono in abbandono: si innesca così nel territorio un’ involontaria trasformazione che vede mutare l’uso di questo tracciato da ferrovia ad area abbandonata. Oggi lavoriamo per la rinascita e per renderlo meta di una mobilità dolce.

Concept

L’area su cui sorgono la vecchia ferrovia e l’edificio stesso a causa dell’abbandono e della mancata manutenzione dei luoghi erano stati completamente occultati dalla vegetazione, rovinati dal trascorrere del tempo.

Il filo conduttore che tiene insieme tutto il progetto è la volontà di far vivere una suggestione agli ospiti di tutto il territorio anche con questo particolare recupero ingegneristico e architettonico della “Casetta del Ferroviere”, ricordando allo stesso tempo la storia del luogo e dei borghi: non ci riferiamo semplicemente ad alloggi nei vagoni: le piccole dimensioni dell’immobile non consentono di essere conquistati dal fascino di stanze riallestite in un edificio recuperato. Qui l’intervento è più complesso e articolato: puntiamo a creare una rete di interconnessioni sul territorio piemontese, che guardi oltralpe e che consenta di dare il via ad una trasformazione autentica connettendosi direttamente al futuro, grazie alo sviluppo economico – occupazionale. Idee, sogni, aspirazioni? Forse ….ma che oggi proprio grazie alla Casetta del Ferroviere divengono realtà.